Cod.: TJMKARATE006
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Il Karate

Il Karate è un'antica arte marziale atta alla difesa delle persone originaria dell'isola giapponese di Okinawa e trae origine dall'unione di due scuole-correnti marziali: il Te autoctono e il Kenpo cinese . Prevede la difesa a mani nude, senza l'ausilio di armi, anche se la pratica del Kobudo di Okinawa che prevede l'ausilio delle armi tradizionali è strettamente collegata alla pratica del Karate.
Attualmente viene praticato in versione sportiva (privato delle sua componente marziale e finalizzata ai risultati competitivi tipici dell'agonismo
occidentale) e in versione arte marziale tradizionale per difesa personale.
Nel passato era studiato e praticato solo dagli uomini, ma col passare dei secoli anche le donne si sono avvicinate a questa disciplina, con grandi risultati.
La cintura nel karate è un riferimento che indica l'abilità, attestata dal superamento di appositi esami, nella pratica della disciplina di chi la indossa. Nel 1924, Gichin Funakoshi, fondatore del Karate Shotokan, adottò il sistema dei dan dal fondatore dello judo Jigoro Kano.
Egli usò un sistema di gradi con un set limitato di colori di cintura. Anche gli altri insegnanti di Okinawa adottarono questa pratica. Nel sistema kyu/dan i gradi per principianti cominciano con un kyu numerato in maniera crescente,(ad esempio 9 kyu) ed avanza in maniera decrescente fino al kyu di numero più basso. Il dan inizia col 1 dan (Shodan) sino a giungere ai dan di grado più elevati. I gradi sono assegnati come una "cintura di colore".
I karateka con grado di dan sono classificati come "possessori del rango di dan". I requisiti dei ranghi differiscono fra stili, organizzazioni e scuole.
L'esercizio del Karate si articola in due differenti applicazioni : il KATA ed il KUMITE (parzialmente tratto da karate.it)
Il Kata
Il Kata è forse la parte ove il Karate è racchiuso con tutti i suoi segreti e le sue radici più profonde. Nato come documento storico che servisse a trasmettere i dettami di una od altra scuola dai maestri ai propri allievi, il Kata ha perso molta della sua originaria connotazione storica e storiografica. Oggi il Kata viene impiegato come strumento competitivo ed ha subito una sua evoluzione a carattere agonistico che ne ha sicuramente deturpato l'area più profonda che è lo studio e la ricerca attraverso lo stesso del significato gestuale intrinseco di un'Arte marziale. Infatti anticamente il Kata era anche una forma codificata di gesti che raccoglieva sì una storia di scuola, ma che era in grado di camuffare quelli che erano i dettami più importanti di tale scuola in modo da permetterne la trasmissione solamente agli adepti che ne comprendevano le allegorie. Era insomma uno strumento che soltanto pochi avevano il beneficio di conoscere interamente e che dava comunque a tutti la possibilità di farne pratica. Esistono diverse famiglie di Kata di provenienza varia che hanno segnato lo studio dei vari Stili. Ogni Kata racchiude in sè le informazioni più importanti che ogni stile ha al suo interno.
Che cosa sono i Kata ?
I Kata sono esercizi con un loro disegno sequenziale , con tecniche di difesa precostituite e con forme di attacco e contrattacco inserite nella forma che raffigura e simula un combattimento contro uno o più avversari . La pratica dei Kata migliora la velocità , il controllo , la respirazione , il ritmo , la coordinazione , la concentrazione e le prestazioni dei praticanti in quelle che possiamo definire "tecniche di difesa". Fino all'inizio di questo secolo il Kata era considerato il metodo "ideale" per allenarsi nel Karate.
Descrizione dei Kata :
I Kata hanno nomi che provengono dal loro territorio d'origine e dal loro stile di derivazione primitivo.Nel Karate ogni stile ha Kata propri .
I Kata sono l'Essenza del Karate...Nel Kata è distillata e concentrata la saggezza , la conoscenza e l'esperienza di centinaia di Maestri di Karate , tradotti in un linguaggio di movimento ritmico , di respirazione e di abile intuito.
Il Kumite
La parola Kumite e` composta da kumi che significa incrociare e da te che significa mano. Assieme assumono il significato di allenamento con partner e quindi combattimento. Vari sono I tipi di kumite contemplati dal karate classico. Nel jiyu kumite o combattimento libero gli avversari si confrontano usando tutte le tecniche possibili di attacco e difesa. Grande attenzione deve sempre essere prestata al controllo delle tecniche onde evitare danni all' avversario. Il kumite libero da competizione e molto diverso dal kumite classico. Nella competizione molte tecniche proprie del karate non sono ammesse per la loro intrinseca pericolosita`. Gli esempi sono molti: gomitate, ginocchiate, testate e tutti gli attacchi alle zone piu` vulnerabili del corpo. Tutte queste tecniche sono invece ammesse nel kumite classico, fermo restando la massima attenzione e controllo con i quali tali tecniche devono essere portate. Ovviamente il combattimento reale non conosce limiti di nessun genere ed e` quindi buona norma allenarsi fisicamente e mentalmente a subire/parare/evitare tutti i tipi di attacchi anche se portati con controllo.
Sostanzialmente il Kumite o combattimento vero e proprio è parte integrante di tutte le Arti Marziali. Nel Karate tradizionale questa pratica non veniva ammessa da tutte le scuole. Il Maestro Funakoshi, padre del Karate moderno, non faceva praticare il combattimento libero dai suoi allievi. Il combattimento infatti ha diverse stratificazioni che sono, in primis, una forma vincolata che viene chiamata Kihon Ippon Kumite. Si pratica poi una forma semilibera di combattimento che prende il nome di Jyu Ippon Kumite, per arrivare alla forma libera denominata Jyu Kumite. All'interno dell'Arte del combattimento esistono una serie di nidificazioni che comportano anche l'uso di armi tradizionali. Si tratta di armi ricavate da utensili di origine contadina, perlopiù, che da tempo antico e soprattutto nel Karate, dal periodo Okinawense, hanno fatto parte dello studio del Karate.
Caratteristiche Kumite del Karate: i colpi, ad eccezione del Kyokushinkai (e degli stili a contatto pieno da esso derivati), non vengono affondati alla ricerca del knockout (KO) dell'avversario, ma vengono arrestati per ovvi motivi di incolumità.
Le tecniche tuttavia, devono dimostrare il loro potenziale ed essere eseguite, arrestandole con controllo per non arrecare eccessivi danni. Ciò è possibile grazie ad un adeguato allenamento e ad un opportuno regolamento di gara.
Quest'ultimo infatti prevede, in linea di massima, un lieve contatto a livello addominale, nessun contatto con tecniche di braccio al volto e un lievissimo contatto con tecniche di calcio al volto (anche se esistono vari regolamenti e, per esempio, in alcune federazioni e in determinati stili il contatto è consentito).
L'eventuale ausilio di protezioni preventive (conchiglia, paradenti, corpetto, paratibia-piede, guantini) e l'adozione di sanzioni adeguate e di opportune norme completano il regolamento nella massima tutela dei praticanti.
Negli anni cinquanta il maestro Mas Oyama creò il Kyokushinkai (Full Contact Karate) e da esso, successivamente, si svilupparono molti altri stili che facevano del contatto pieno il loro punto di forza.
Oggi, grazie a questi modi di intendere il karate, si ha la possibilità di combattere in maniera più realistica e funzionale anche attraverso il KO.